BENGALA #2
Il Natale? Suscita in me lo stesso interesse che riscuote il comportamento sessuale degli scarafaggi. Non mi interessa e non me ne sono mi occupato.
Vittorio Feltri, foto: Diane Arbus
Iniziamo subito col botto, quindi con un libro. Anzi con IL libro.
Tempo fa leggevo il Corriere (che pago, a cui sono abbonato, quindi ho diritto di dire la mia) e mi cascavano le palle. Paginone della cultura a Veltroni per il suo ultimo libro. Mavaccagare! Ma che credibilità ha una pagina culturale che consiglia un libro di Veltroni? Sempre sulle stesse pagine ci sono dei veri e propri bocchini sempre ai soliti dieci/quindici scrittori. Carofiglio, Saviano, i vari Strega, i vari negati, le mezzetacche melense che vanno da Fazio e tutta quella gente del cazzo che appare in tv con il sottopancia di “scrittore”. Non li sto nemmeno a nominare dai, lo sapete tutti. Non leggerete MAI una stroncatura di livello sul Corriere, né sulla maggior parte della stampa italiana, anche online ed è un vero peccato. I giornali hanno un sodalizio con il mondo editoriale che passa loro i contenuti (gli scrittori “prodotto”) da incensare e divulgare. Una palla mostruosa. Le librerie delle grandi catene sono sovrappopolate sempre degli stessi nomi e chi scrive di cultura si mette prono a lappare le palle dei vari uffici stampa.
Per questo mi sento di spendere delle belle parole su “Stroncature” di Davide Brullo, un piccolo gioiello fondamentale perché ci ricorda lo stato delle cose. Per chi non lo conoscesse Brullo ha pubblicato per anni stroncature eccellenti su Libero e su Linkiesta. Poi qualcuno si è stancato e appena è subentrato Rocca a dirigere il sito lo hanno fatto fuori. Per fortuna gog ha mandato in stampa questo fantastico libriccino dalla copertina azzecatissima che raccoglie il meglio degli articoli del giornalista romagnolo. Ogni parola mia in aggiunta è sprecata, merita citare stralci dell’introduzione al volume, un piccolo manifesto di dissidenza in questi anni di lecchinaggio sfrenato.
La stroncatura è un genere nobile, connesso alle origini del giornalismo culturale. Non lo pratica più nessuno. Perché? Perché in Italia puoi essere (anzi, devi essere) politicamente scorretto, ma non puoi fare il culturalmente anarchico. Insomma: sfottere il politico va bene, è redditizio, perfino, - per te che lo sfotti e per lui che se ne fotte -, ma non toccate libri, scrittori, i potentati dell’editoria, la cristalleria della cultura. Come mai? Relazioni. L’Italia di facciata è un popolo di santi, poeti, navigatori; in realtà è un paese di mafiosi, di pavidi e di leccaculo.
Regola: se l’ufficio stampa di qualsiasi editore ti dice grazie in seguito a un articolo, cambia mestiere.
Ecco, la stroncatura per essere autentica, deve provenire da chi non ha nessuno intorno, dietro e davanti a sé, non ha padrini né padri nobili né supporti editoriali. Bisogna essere poveri, soli, persino miserabili per avere l’intelligenza adatta, l’audacia atta alla stroncatura.
Ho stroncato Papa Francesco, Andrea Camilleri, Adriano Sofri. Selvaggia Lucarelli e Paolo Sorrentino. Beppe Severgnini, Alberto Angela, il Cardinale Ravasi. A volte ho ricevuto lettere dagli avvocati dei permalosi stroncati. Spesso, privatamente, via mail, ho accusato messaggi più o meno minatori, viziosi, sibillini, diabolici: caro Brullo, un talento come lei, perché si spreca in simili esercizi giornalistici?
L’unica cosa che raccogli scrivendo stroncature è livore altrui e un buon carico di nemici. Ti fanno il vuoto. Se scrivi una stroncatura – ne ho le prove – se la legano al cuore per anni. Ti tagliano fuori da tutto, i valvassini e i vassalli del potere culturale. Ma ho sempre creduto che alcune cose, impagabili, andassero fatte. Diciamo che ho shakerato un po’ l’annoiato, asfittico, grigio mondo culturale italiano. Ora, finalmente, scrittori ed editori dormiranno sonni tranquilli.
William Eggleston
PEZZI
Old but gold: le più belle foto di Natale dei fotografi Magnum. Gilden, Parr & co.
Dietro l’iconografia made by Coca Cola e Disney di Babbo Natale c’é un’immagine molto più romantica da scoprire. Un vecchio decrepito, di cui i bambini avevano paura.
Gascoigne è su Amazon Prime video. Un docufilm stupendo. Qui ci sono un po’ di storie su di lui.
Questo pezzo, diviso in due puntate, è lunghissimo e io di solito non leggo i Wu Ming ma la storia merita. Sono sempre più affascinato dal complottismo, un’esoterismo deviato che dice tutto del nostro tempo. I terrapiattisti, i complottosti, tutti gli isti mi incuriosiscono per la loro morbosità. Quelli di QAnon sono il top. Sono convinti che Obama e Clinton siano morti e che quelli che vediamo siano dei robot, che la Merkel sia nipote di Hitler, che JFK non sia morto e abbia inscenato tutto per ritornare (oggi) e diventare il vero presidente degli USA, che la Clinton sia una pedofila satanista e si nutra di adenocromo (come in Paura e Delirio a Las Vegas, l’estratto di ghiandola pineale). Il bello è che le loro credenze sono una roba da chiodi, paccotiglia presa a caso da film come Matrix. Roba a cui nemmeno un’analfabeta funzionale può credere. Secondo i sondaggi però negli Usa godono di un vasto consenso, con tanto di una rappresentate simpatizzante eletta e Trump che non ne ha mai preso le distanze.
Puntata 1, Puntata 2
Come eravamo? Su Dago un vecchio articolo porta alla luce dalle macerie del web il primissimo blog di Chiara Ferragni, tutto scritto inkazzato con le K al posto delle C. Fa quasi tenerezza. Se penso che in quegli anni anche io avevo i miei blog e a rileggerli oggi mi imbarazzano tantissimo, provo simpatia per lei che con 22 milioni di follower comunque non l’ha cancellato. Si chiamava Diavoletta87…
Sempre sul Natale: la storia e la clip del primo video amatoriale di South Park. 1992, Trey Parker e Matt Stone sono due amici che con delle scatole di cartone e una vhs danno via alla saga del nostro cuore. Ci son già tutti gli elementi: Kenny che muore, Cartman che fa lo scemo. Una perla.
Sempre by Dago, un’interessante parallelo tra Alberto Genovese e American Psycho di Bret Easton Ellis
Per intenditori: il sabato sera ai tempi del Covid visto da 33 fotografi. Fantastico. C’è anche un’italiana, la bravissima Lucia Buricelli.
J. K. Rowling è stata massacrata online mesi fa per alcune sue dichiarazioni. Fin che scrive Harry Potter tutto ok ma se si spinge fuori dal seminato ecco la solita setta dei diritti di qualche minoranza che si sente offesa e la tempesta di insulti. Merita una lettura questo bel pezzo sul Foglio. La BBC la elogia così:
“Non ho assolutamente alcuna opinione sulle questioni che Rowling solleva ma ha l’onore inglorioso di essere in cima a molte classifiche per abusi e trolling. Il diluvio di odio che ha dovuto affrontare prima di scrivere questo blog l’ha resa coraggiosa e non è stato niente in confronto a quello che è venuto dopo. Dovremmo tutti applaudire il coraggio degli scrittori, anche quelli con cui non siamo d’accordo”.
LIBRONE DA AVERE:
Lisetta Carmi e la sua Genova tra il 1960 e il 1970. Bellissimo. «E così nelle sue fotografie ritroviamo il respiro del porto, i vicoli del centro storico, le tracce della guerra, il cimitero di Staglieno, ma anche la vita quotidiana con i bambini che giocano per strada, gli adolescenti che si lanciano nel rock and roll, fino alle celebri foto dei travestiti che allora fecero scandalo» Edito da Humboldt Books.
>>>VEDETE QUESTA FIGATA DI MAGLIETTA QUI SOPRA?<<< STO PER MANDARLA IN STAMPA. CHI NE VOLESSE UNA COPIA MI SCRIVA A thebanhoff@gmail.com
Ci vediamo sabato prossimo. Se avete segnalazioni e domande scrivetemi, se volete una maglietta di Cacciari scrivetemi, ma soprattutto fate girare il blog a gente che può amarlo.
«Stai e giù e aspetta, aspetta come un animale»
Charles Bukowski in uno dei suoi ultimi giorni di Natale.